Definizione:
Con il termine carcinoma polmonare si definisce
il tumore maligno che origina dall’epitelio respiratorio dei bronchi, dei
bronchioli e degli alveoli. Con questa definizione vengono pertanto esclusi i
sarcomi, i linfomi e i mesoteliomi, questi sono altri tumori la cui sede
coinvolge strutture che si trovano nella stessa zona in cui si sviluppa il
tumore polmonare ma non sono tumori del polmone.
Epidemiologia:
Il carcinoma del polmone è la prima causa di
morte per tumore nel maschio, nella donna è al secondo posto dopo il tumore
alla mammella. Fino a qualche anno fa colpiva prevalentemente i maschi,
recentemente si è assistito ad un aumento dell’incidenza del carcinoma
polmonare nelle donne e questo è dovuto all’aumento dell’abitudine al fumo nel
sesso femminile.
L’incidenza globale è in continuo aumento, l’incidenza massima è tra i 55 e 65 anni, questo è un dato abbastanza importante perché consente di guardare con più attenzione ai pazienti in questa fascia d’età che arrivano all’osservazione con sintomi correlati a questa patologia.
L’incidenza globale è in continuo aumento, l’incidenza massima è tra i 55 e 65 anni, questo è un dato abbastanza importante perché consente di guardare con più attenzione ai pazienti in questa fascia d’età che arrivano all’osservazione con sintomi correlati a questa patologia.
L’epidemiologia serve per fare un’anamnesi
adeguata!
Il dato epidemiologico più importante è che la
sopravvivenza globale a 5 anni dalla diagnosi è del 14% (cioè la mortalità a 5 anni è dell’86%, in altre
parole muoiono quasi tutti).
Si tratta di una patologia che ha una prognosi estremamente infausta, questo perché al momento della diagnosi, in genere, solo il 15% dei pazienti si presenta con malattia localizzata, il 25% presenta malattia diffusa ai linfonodi e più del 55% presenta un carcinoma con metastasi a distanza, difficilmente trattabile. Quindi il vero problema è che arriviamo tardi alla diagnosi, spesso quando il tumore è già in metastasi e i mezzi per trattarlo risultano molto ridotti.
Si tratta di una patologia che ha una prognosi estremamente infausta, questo perché al momento della diagnosi, in genere, solo il 15% dei pazienti si presenta con malattia localizzata, il 25% presenta malattia diffusa ai linfonodi e più del 55% presenta un carcinoma con metastasi a distanza, difficilmente trattabile. Quindi il vero problema è che arriviamo tardi alla diagnosi, spesso quando il tumore è già in metastasi e i mezzi per trattarlo risultano molto ridotti.