Queste malattie sono
prevalentemente ad eziologia genetica e sono determinate per la maggior parte
da deficit enzimatici. Questi deficit portano ad una ridotta od alterata
sintesi dell’enzima; questo a sua volta causa un alterato processamento del
substrato che porta al suo accumulo per blocco delle vie metaboliche o alla sua
mancata produzione.
Un gruppo sono le malattie da
accumulo lisosomiale, che sono per la maggior parte recessive. Può anche
esserci malattia causata dalla ridotta quantità del prodotto finale della via
metabolica bloccata; un’altra tipologia è quella causata dall’impossibilità di
smaltimento di un intermedio tossico per la cellula.
Malattie da accumulo lisosomiale
Fisiologicamente il lisosoma ha
delle idrolasi acide le quali hanno due caratteristiche principali; sono delle
proteine con attività secretoria destinata agli organelli intracellulari e poi
hanno la caratteristica di funzionare a pH molto acidi. Quindi le malattie
derivano da mutazioni genetiche che comportano alterata sintesi o trasporto
intracellulare di questi enzimi. Essi vengono prodotti nel reticolo
endoplasmatico per poi subire modificazioni post-traduzionali nell’apparato di Golgi; la più importante
modificazione è l’aggiunta del mannosio-6-fosfato, il quale è il segnale per la
localizzazione lisosomiale di questi enzimi; grazie ad esso saranno
internalizzati in una vescicola che li porterà ai lisosomi dove saranno
rilasciati, poi la vescicola farà ritorno all’apparato di Golgi.
Una volta raggiunti i lisosomi
queste idrolasi sono in grado di degradare molecole derivanti sia dall’ambiente
esterno alla cellula, quindi arrivate lì con endofagia, sia dall’ambiente
interno, quindi in seguito ad autofagia.